SIMILIA SIMILIBUS CURENTUR
“I simili si curino con i simili” è il principio fondamentale su cui si basa l’Omeopatia: le patologie vanno curate con rimedi che provocano sintomi simili a quelli della patologia stessa.
È una concezione terapeutica in antitesi a quella della medicina classica, allopatica, che usa il metodo di curare le patologie con i loro “contrari”. E così una infiammazione si cura con un anti-infiammatorio, un dolore con un anti-dolorifico, l’ipertensione con un anti-ipertensivo, il diabete con un anti-diabetico, una infezione con un anti-biotico. E, a parte alcune varianti farmacologiche, sono farmaci uguali per tutti; e tutti noi prendiamo gli stessi farmaci.
È fuori dubbio che le malattie hanno in comune numerosi sintomi; ma ognuno di noi ha il suo modo di viverli e li presenta in un modo diverso. È un aspetto su cui il medico che pratica la Medicina classica non si sofferma più di tanto, mentre è fondamentale per il medico che pratica la Medicina omeopatica.
L’omeopata osserva con attenzione particolari che gli altri medici non prendono in considerazione: il momento della giornata in cui il disturbo si presenta o è più fastidioso, la lateralità, il miglioramento con il caldo o con il freddo, l’eventuale peggioramento con il tempo umido e mille altri sintomi ancora. E osserva anche la costituzione del paziente, la sua freddolosità o la sua calorosità, il suo carattere, la sua capacità di comunicare. Perché ciascuno di noi è diverso: vive la patologia in relazione alla sua diversità, e ha bisogno di rimedi diversi.
La prescrizione omeopatica è perciò estremamente personalizzata: la medesima malattia viene curata con rimedi differenti in relazione ai singoli casi. Una influenza potrà richiedere Aconitum oppure Belladonna; ma anche Bryonia, Eupatorium, Rhus toxicodendron, Arnica e altri rimedi ancora. Dipende dalla somiglianza che il rimedio ha con l’influenza: il malato sta immobile oppure si muove, ha un febbrone o una febbretta, è agitato e impaurito oppure gli viene un herpes sul labbro.
E così, una tosse potrà essere guarita da Pulsatilla o da Hepar sulphur, ma anche da Drosera, Spongia tosta, Rumex crispus… Dipende dalla somiglianza che il rimedio ha con la tosse: tosse secca, tosse grassa, verso mezzanotte, soltanto la mattina, bisogno d’aria, bisogno di caldo.
Ognuno di noi ha la “sua” patologia a cui corrispondono i “suoi” rimedi omeopatici: si guarisce soltanto con i rimedi che ci assomigliano, che sono simili a noi, e al modo in cui noi viviamo la malattia. Ma la vera guarigione si ha soltanto con il simillimum, il rimedio che assomiglia in pieno a noi e alla nostra patologia. E questo non vale solo per l’influenza e per la tosse, ma per tutte le patologie, anche patologie serie.
E c’è un altro aspetto, fondamentale. Nelle patologie croniche è quasi sempre necessaria la continua assunzione di farmaci che tengono sotto controllo la patologia, o che assicurano periodi di remissione. L’Omeopatia, invece, è una medicina che in moltissimi casi guarisce.